Io Dalì. Una straordinaria esperienza culturale nella mente dell’artista catalano

Fino al 10 Giugno 2018 al il Palazzo Delle Arti Di Napoli in Via Dei Mille sarà aperta una mostra dedicata all’artista Salvador Dalì. Un personaggio poliedrico che ha vissuto l’arte mediante la sua vita e la vita mediante l’arte.

La mostra è stata voluta dal Sindaco di Napoli Luigi De Magistris e dall’Assessore Nino Daniele in collaborazione con la Fundaciò Gala Salvador Dalì  e da Francesca Villanti, direttore scientifico di C.O.R. Creare Organizzare Realizzare, con la consulenza scientifica di Montse Aguer e di Rosa Maria Maurell.

Non si tratta del genio espresso attraverso il coinvolgimento estetico di Gabriele D’Annunzio o del motto “art for art’s sake” di Oscar Wilde. È un misterioso viaggio all’interno dell’estro creativo di un personaggio unico, originale, un eclettico che ha dato forma alla sua anima servendosi dell’arte a 360 gradi. Io Dalì, una mostra che costituisce un unicum nel suo genere consentendo di ripercorrere la vita del genio surrealista grazie a locandine, foto, filmati che ne illustrano immagini più inedite e must dell’autore.

Per Dalí – spiega Francesca Villanti – l’uso dei media diventa, come l’utilizzo di una lingua, un atto performativo, che può produrre risultati altissimi, uno degli strumenti più potenti a disposizione del singolo per la messa in scena di se stesso, per la narrazione e, soprattutto, per la propaganda di sé. Dalí inizia a pensare a se stesso in termini di un brand da promuovere e controllare. Scopre che l’immagine mediale è sì comunicazione, ma, soprattutto, un processo creativo”. Egli infatti si rende oggetto di mediazione comunicativa dando i segnali di una rivoluzione nel mondo dell’arte, senza mai snaturarne l’intenzione. Un’intenzione che va al di là del mondo in cui vive, un’intenzione maestra di innovazione, avanguardia, novità.

Nel corso della mostra si possono ammirare i primi autoritratti degli anni ’20 e ’40, in cui si evince fin da subito questa voglia di vedersi riflesso nelle sue opere, per poi culminare in gigantografie di Philippe Halsman in cui sono ritratti i suoi celeberrimi baffi.

Non mancano momenti della vita più intima dell’autore accanto alla sua amata Gala. Momenti intimi che si incarnano nell’eternità della sua opera come è possibile notare in “Dalì di spalle che dipinge Gala di spalle, resa eterna da sei cornee virtuali provvisoriamente riflesse in sei specchi veri, 1972-1973”. L’arte si fonde alla quotidianità senza lasciare spazio a linee di demarcazione netta.

Dalì, un uomo, un artista straordinario che, penetrando tutte le espressioni dell’esperienza artistica, dalla “tradizionale” pittura all’innovativa performance, stabilisce il canone del geniale artista divo. Amante della pubblicità, della vita e dell’arte stessa; personaggio eclettico, ma sempre originale e mai scontata, l’artista catalano ha costituito e costituisce tuttora una straordinaria icona mondiale. Personalità che attraversa il mondo e di questo mondo si ciba cogliendone significato e forma, apparenza e reale intenzione, passione e creatività , si afferma come  una straordinaria apoteosi nel linguaggio dell’arte.

Martina Bruna Chiaiese

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