FESTIVAL DI NAPOLI 1965

Festival della Canzone Napoletana

«Il mio racconto» – 13^Edizione

-1965-

 

Anche quest’anno, Napoli canterà con il suo Festival  che si terrà dal 16 al 18 Settembre al Teatro Politeama come nella precedente edizione. Gli organizzatori, “Ente per la Canzone Napoletana” ed “Ente Salvatore Di Giacomo”, apportano delle novità che andranno a modificare, ancora una volta, la formula della manifestazione canora. Presentatore tornò ad essere Pippo Baudo accompagnato da Gaia Germani. I responsabili della organizzazione arricchirono l’evento con la presenza di importanti ospiti quali Nino Taranto, Ugo Tognazzi, Romina Power ed Ingrid Schoeller e scelsero ancora un nutrito numero di direttori d’orchestra (14 per la cronaca) per accompagnare gli artisti in gara. La R.A.I., ormai come consuetudine, mise a disposizione poco tempo per la messa in onda della trasmissione costringendo artisti ed addetti ai lavori a fare veramente miracoli per attenersi ai tempi imposti.

Parlavamo di novità, che non furono certamente date dalla presenza numerosa e rumorosa di “claque” al seguito dei vari cantanti, ma dal criterio in base al quale doveva essere scelta la canzone vincitrice. Infatti, la canzone “regina”di questa tredicesima edizione, verrà proclamata l’anno successivo, in base alla vendita di dischi, ottenuta dalle 9 canzoni scelte dall’unica giuria (quella di sala) per questa insolita votazione. I nove brani scelti furono: CORE NAPULITANO, di Umberto Martucci e Luigi Ricciardi, cantata da Mario Abbate e Isabella Jannetti;  DDUJE GIURAMENTE di Renato Fiore e Salvatore Mazzocco, cantata da Sergio Bruni e Mirna Doris; È FRENNESIA, di Gigi Pisano e Ferdinando Albano, cantata da Maria Paris e Mario Trevi; ’NU SUONNO, di Armando Pugliese e Austin Forte, cantata da Nunzio Gallo e Anna Maria Maresca, SCORDAME di Umberto Boselli ed Ettore Lombardi cantata da Gloria Christian e Renato Silver; SERENATA ALL’ACQUA ’E MARE, di Cerbone e Renato Ruocco, cantata da Aurelio Fierro e Tony Astarita; T’ASPETTO A MAGGIO, di Raimondo Dura, Scuotto ed Esposito, cantata da Achille Togliani e Mario Merola; UNO CA TE VO’ BENE, di Renato Rutigliano e Mario De Angelis, cantata da Nino Soprano e Genny e VELENO DOCE, di Marcello Zanfagna ed Eddy Monetti, cantata da Gloria Christian e Gino Di Procida.

Si distinse tra le 24 canzoni partecipanti alla fase finale TU STASERA SI’ PUSILLECO di Gennaro Amato ed Enrico Buonafede, nell’interpretazione di Mario Merola ed Enzo Del Forno.

Archiviata anche per quest’anno la pratica Festival, la città vive la sua incontrollata trasformazione mentre con una solenne cerimonia in San Pietro, si conclude il Concilio Vaticano II, che sarà ricordato come il concilio del rinnovamento e dell’apertura ecumenica, con un particolare messaggio diretto ai giovani.

Nota:

Trascorso l’anno, le canzoni che vendettero più dischi e che vinsero la tredicesima edizione del Festival della Canzone Napoletana, furono nell’ordine: SERENATA ALL’ACQUA ’E MARE, di Cerbone e Renato Ruocco cantata da Aurelio Fierro e Tony Astarita; al secondo posto, si classificò SCORDAME di Umberto Boselli ed Ettore Lombardi, cantata da Gloria Christian e Renato Silver; mentre terzi classificati furono Sergio Bruni e Mirna Doris con la canzone DDUJE GIURAMENTE di Renato Fiore e Salvatore Mazzocco.

Il racconto delle canzoni:

CORE NAPULITANO: Tra le nove selezionate per la vittoria finale di questa edizione del festival, “Core Napulitano” fu la più votata. Il testo e la musica mettono in risalto la nostalgia che sanno oltremodo infondere le belle canzoni partenopee, ricordando ad ogni figlio di questa amata terra, che vive lontano da essa, che il primo amore si chiama Napoli! La interpretarono l’indimendicato Mario Abbate e Isabella Iannetti.  

SCHIAVO D’AMMORE: Mario Abbate, questa volta protagonista con Mirna Doris, fu finalista con questa classicheggiante canzone di Salvatore Mazzocco, che racconta il legame sentimentale di due innamorati, schiavi del loro amore che li lega l’uno all’altra come gli anelli di una catena, che vorrebbero ma non riescono a spezzare.

DDUJE GIURAMENTE: E’ la seconda (per preferenze) tra le nove canzoni scelte per la “gara dei dischi più venduti” e che avrebbe determinato, l’anno successivo, il vincitore di questa tredicesima edizione del festival. Le interpretazioni di Sergio Bruni e Mirna Doris esaltarono il testo e la melodia di questa canzone che parla di giuramenti d’amore fatti romanticamente in riva al mare. Ma spesso accade che l’amore finisce e dei giuramenti fatti rimangono solo i ricordi.

E’ FRENNESIA: Questa edizione del festival, per regolamento, non ebbe una canzone prima classificata, ma nove a pari merito, per proclamare poi l’anno successivo la vincitrice assoluta in base alla vendita di dischi. Una di queste nove canzoni (terza per voti ricevuti) fu FRENNESIA firmata da due autori d’eccezione: Gigi Pisano e Ferdinando Albano, che molto avevano già dato alla canzone napoletana. La canzone ci parla di una passione d’amore che diventa frenesia per la felicità che ha portato. Ebbe due interpreti d’eccezione, Maria Paris e Mario Trevi.

T’ASPETTO A MAGGIO: Anche questa canzone era tra le nove canzoni che concorrevano per il titolo finale. Una bella melodia di Raimondo Dura e Scuotto, proposta da due grandi artisti: Mario Merola e Achille Togliani, uno giovane emergente e l’altro già affermato e rinomato cantante. La canzone ci parla di una storia d’amore finita per la tragica morte di uno dei due amanti. Fin qua tutto normale, quante storie d’amore purtroppo terminano per una tragedia come questa; ma la particolarità di questo brano sta nel fatto che il testo scritto da Raimondo Dura (secondo quanto riferito allo scrivente dal grande Mario Merola in uno dei tanti colloqui avuti con il maestro), fosse stato ispirato dalla morte del suo amato gatto. “Ammore mio… /che bbene ca t’aggio vuluto… /e mo ca luntano me staje… /cchiù bbene te voglio! “.

 

 Peppe Esposito

Share Button
Rate this post

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*