
Il Panax ginseng o radice d’uomo è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Arliacee che fu scoperta dal leggendario Imperatore cinese Shen Nung circa 4000 anni fa e considerata, fin dall’antichità, come la più importante delle piante “regali” o superiori, capaci di aumentare la vitalità della persona sia sana che malata, senza provocare effetti collaterali dannosi. Secondo la Medicina Tradizionale Cinese infatti, il ginseng permette di controllare, lavorare e armonizzare la propria bioenergia, mediante l’attivazione di risorse potenziali latenti.
Il termine Panax, coniato in Occidente, significa “cura tutto”, ad indicare l’effetto generale aspecifico provocato dal ginseng su tutto l’organismo ed il suo impiego come pianta medicinale dotata di un’attività armonizzante.
Il nome ginseng deriva dal cinese Jen-chen, che significa “simile all’uomo”, per la forma antropomorfa della radice.


In origine il ginseng cresceva come pianta spontanea ed era anche molto difficile raccoglierlo e reperirlo, di qui il costo elevato della radice; attualmente il ginseng reperibile in commercio proviene da piante coltivate in Cina, Corea e Giappone per almeno sei anni e la radice contiene un biocomplesso naturale di sostanze attive: ginsenosidi, vitamine, oligoelementi, aminoacidi, olio essenziale e altri principi.

I principali componenti responsabili dell’attività del ginseng sono i ginsenosidi, ai quali si deve la capacità adattogena della radice di aumentare resistenza dell’organismo allo stress psicofisico migliorandone le risposte ottimali nei confronti di condizioni stressanti sfavorevoli.
Inoltre, il ginseng manifesta un effetto stimolante simile a quello delle anfetamine, ma di natura diversa in quanto, mentre le anfetamine inducono un’attività che si riduce progressivamente con le somministrazioni ripetute, il ginseng non riduce l’effetto stimolante anche se utilizzato a lungo. Inoltre, le anfetamine provocano marcata eccitazione, mentre il ginseng aumenta le capacità a livello fisico intellettivo e psichico, senza causare ipereccitabilità o insonnia.

La ricerca scientifica supportata da oltre 2000 studi condotti per testare e validare le potenzialità terapeutiche del ginseng ha confermato la sua efficacia nel combattere la fatica e lo stress, aumentare la resistenza e la forza, manifestare le energie latenti dell’organismo.
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Principali proprietà
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- Il ginseng riduce la fatica
- Il ginseng aumenta la vitalità
- Il ginseng ottimizza la risposta allo stress
- Il ginseng migliora il tono dell’umores
- Il ginseng facilita la memoria e la concentrazione
- Il ginseng favorisce l’attività sessuale
- Il ginseng stimola le difese immunitarie
- Il ginseng ottimizza le prestazioni di sportivi e professionisti
- Il ginseng previene l’invecchiamento
- Il ginseng contribuisce al riequilibrio di alcuni parametri biologici (riduce il livello di zuccheri e colesterolo nel sangue, è un fluidificante del sangue e manifesta un’attività epatoprotettiva)

Ci sono, quindi, tante validissime motivazioni a renderlo una radice davvero preziosa, tuttavia è importante fare anche qualche raccomandazione.
Come sempre, insisto nel prestare attenzione alla qualità del prodotto ed al contenuto in principi attivi altrimenti sarà alquanto improbabile riscontrarne l’effetto.
Inoltre, se si dovesse cominciare ad assumere ginseng regolarmente, sarebbe bene interromperne il trattamento per almeno due o tre settimane ogni due mesi.
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Dott.ssa Erika De Meo
Naturopata, Erborista,
Terapeuta olistica ad indirizzo psicosomatico e bioenergetico
erikademeo @rocketmail.com
Naturopata, Erborista,
Terapeuta olistica ad indirizzo psicosomatico e bioenergetico
erikademeo
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