
Sapete che gli impianti dentali non sono tutti uguali?
Cosa diversifica un impianto da un altro?
Ogni impianto è studiato per durare a lungo. Per ottenere impianti dentali sempre più sofisticati dal punto di vista tecnologico, la ricerca biomedica compie sforzi costanti.
Quando si sostituisce un dente mancante si deve poter garantire una percentuale di successo molto elevata. Ecco perché i criteri su cui ci si basa sono il frutto di un’attenta valutazione delle condizioni, problematiche ed aspettative del paziente. Gli impianti, per incominciare, devono essere conformi alle normative vigenti, garantire l’utilizzo di materiali di qualità ed essere muniti di documentazione tecnica e garanzia.
La composizione dell’impianto rappresenta il dente naturale in ogni particolare: la vite endossea o fixture prende il posto della radice e viene inserita nell’osso; l’abutment o componente transmucosa funge da collegamento tra radice e dente; la protesi dentaria o corona artificiale sostituisce la parte esterna del dente ed è disponibile in diversi materiali.
La diversificazione degli impianti partono dalle dimensioni della vite ossea: per costruire il pezzo infatti, si deve valutare la quantità ossea a disposizione. Altra variante riguarda il materiale con cui è composta la protesi. Questo deve consentire l’osteointegrazione quindi si il titanio ma possono essere impiegati altri metalli affini.
Anche la forma dell’impianto può cambiare. Esiste la versione in due pezzi formati da vite endossea munita di abutment a cui si aggiunge la corona, oppure la versione in tre pezzi con fixture, protesi dentaria e abutment tutti separati.
A questo punto è facile capire che un impianto non è uguale all’altro poiché ogni persona ha esigenze diverse e le scelte sono dettate da molti fattori che si valutano di volta in volta.
Dott. Valerio Piccolo
Odontoiatra
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