Il Festival di Napoli

Da oggi, e per circa 18 settimane, racconteremo la storia delle edizioni del festival di Napoli partendo dalla prima edizione tenutasi nel 1952 fino a quella del 1970. Lo farà per noi Peppe Esposito, uno dei più grandi conoscitori della storia della musica napoletana e custode di un raro, forse unico, grande archivio della canzone napoletana.

Peppe ci condurrà per mano nella conoscenza delle più belle melodie raccontandoci, inoltre, alcuni degli avvenimenti che hanno caratterizzato la vita di quegli anni.

300 Magazine

 

Il festival della Canzone Napoletana è la manifestazione canora più nota del dopoguerra. Lungo un arco di poco meno di vent’anni ha ospitato i più celebri interpreti, autori ed editori della canzone napoletana, fungendo anche da trampolino di lancio per le nuove leve.

Con il nascere del Festival della Canzone Napoletana si chiuse una gloriosa e centenaria tradizione festivaliera, che aveva visto la luce a Napoli già nella seconda metà dell’Ottocento. La manifestazione ha un suo curioso antecedente nel Festival Napoletano organizzato da Ernesto Murolo ed Ernesto Tagliaferri a Sanremo, nei locali del Casinò Municipale, dal 24 dicembre 1931 all’1 gennaio 1932. Ad esso parteciparono artisti famosi come Nicola Maldacea, Ada Bruges, Vittorio Parisi, Carlo Buti, Mario Pasqualillo, ma non si trattò di una gara, bensì di una rassegna di canzoni esportate nella futura patria della melodia italiana per una platea cosmopolita e chic.

Il Festival della Canzone Napoletana nacque nel 1952, un anno dopo quello di Sanremo, in un’epoca in cui la Penisola fu letteralmente invasa da concorsi canori di tutte le specie, che erano la felicità – e l’illusione – di centinaia di aspiranti artisti e che coinvolgevano particolarmente il pubblico, fino a dividerlo in più “partiti”, a seconda dell’interprete o del motivo preferito.

Con il Festival della Canzone Napoletana nacque la formula della doppia esecuzione delle canzoni, adottata dal Festival di Sanremo soltanto nel 1953.

C’erano due orchestre: una napoletana, diretta da Giuseppe Anepeta (un cagliaritano, peraltro) e una italiana, diretta da Cinico Angelini; sotto la direzione di Anepeta si esibivano cantanti napoletani la cui notorietà era ancora prevalentemente locale; con Angelini, invece, venivano presentati  interpreti già affermati in tutta Italia come Nilla Pizzi, Carla Boni, Gino Latilla e Achille Togliani. L’esordio è al Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare e, fin dal principio, la manifestazione apparve fortemente orientata su scala nazionale.

Con una pausa nel 1953, tra le polemiche e le liti che lo hanno caratterizzato e che spesso hanno messo in ombra la qualità delle canzoni, il Festival andò avanti fino al 1970. L’edizione del 1971, infatti, venne bloccata dal questore per motivi di ordine pubblico a poche ore dalla messa in onda e da allora, nonostante qualche timido tentativo di ripristino, la manifestazione non andrà mai più in onda, lasciando nel cuore dei napoletani (e non solo) l’eco di una voce, quella del presentatore Nunzio Filogamo, con il suo saluto: “Cari amici vicini e lontani buonasera, ovunque voi siate!”.

 “Al mio amico Ugo Mollo (Giovanni)

appassionato e storico della canzone napoletana,

grato per quanto mi ha fatto conoscere”.

Peppe Esposito

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