IL MONDO DEL LAVORO,I SERIZI PUBBLICI,PILASTRI DI SVILUPPO E DEMOCRAZIA

È sempre molto complicato affrontare temi che interagiscono con le esperienze di ogni cittadino in merito ai disservizi che quotidianamente vivono sulla propria pelle 

È facile pensare di cedere al populismo, alla invettiva, alla rabbia, al fare di un erba un fascio senza conoscere il deficit organizzativo e di risorse che zavorra i servizi pubblici Si rischia di fare come con la politica: invece di rafforzare il proprio l’impegno personale contro il deficit di democrazia e rappresentanza, si è preferito lasciare tutto lo spazio alle distorsioni e degenerazioni del valore vero al quale dovrebbe servire la Politica Tradotto, personalismi, clientele, potere ” usum delphini” , hanno occupato lo spazio lasciato vuoto dalla crisi dei partiti, dallo sfilacciamento tra territori e rappresentanza istituzionale .Non va fatto lo stesso errore con i servizi pubblici e il mondo del lavoro, tra loro interconnessi.

Infatti, servizi pubblici di qualità sono un volano di sviluppo, di contesto positivo dove attrarre investimenti e una orizzonte produttiva ( non predatoria) capace di determinare occupazione e aziende che operano nella ricerca della qualità e del futuro.La mia personale esperienza di questi dieci anni vissuti a contatto con la realtà dei servizi pubblici comunali e con tutte quelle attività che si interconnettono e interagiscono, mi ha posto a contatto con lavoratrici e lavoratori con tanta passione, tanta professionalità, capacità di agire anche in costanza di deficit organizzativi e strumentali. Certo, anche con sacche di resistenza al cambiamento, al mutare del mondo del lavoro e della società, al senso di appartenenza ad una comunità. Serve ripensare al mondo del lavoro pubblico, non come un coacervo di privilegi o di nullafacenza, bisogna investire in risorse umane ( negli anni divenute irrisorie), in formazione, sul merito ( attraverso parametri connessi alla qualità dei servizi resi) e in modelli organizzativi basati su visione strategica e responsabilità certe e ben individuate delle apicalitá dirigenziale e del funzionario .Avere un Welfare non più figlio di un concetto residuale ed elemosiniero, ma basato sulla valorizzazione delle figure professionali dei pubblici servizi e con esso su investimenti pluriennali ai piani di lotta alla povertà ed alla emarginazione, significa aiutare a prosciugare il brodo di coltura del malaffare.

Investire sulla Polizia Municipale in organici ( Napoli ha circa 1500 addetti la metà ultrasessantenni, ne occorrerebbero 3500 almeno), in strumentazione r formazione , significa aiutare e incentivare cittadini e attività produttive dal esercitare i propri Diritti sempre nel rispetto delle regole. Ho toccato con mano la professionalità e dedizione degli agenti e ufficiali della Polizia Municipale napoletana, impegnati dalla lotta all’abusivismo, alla tutela dei minori e delle donne oggetto di violenza domestica, dell’ambiente, capaci di dare interventi di altissima qualità nel campo della Polizia Giudiziaria, della Polizia Stradale e di Sicurezza. Lo stesso dicasi per ingegneri, informatici, architetti, funzionari economici che ho visto impegnati ( stipendio anche di 1600 euro mensili) in progetti e competenze di alto livello qualitativo Non tutto è oro, saremmo nel mondo della fata turchina, vi è tanto da cambiare, organizzare, sino a prevedere serie sanzioni per chi dovesse tradire il proprio legame di servizio etico e funzionale con i cittadini.

Tutto questo è indispensabile per lo sviluppo della città, per la lotta al malaffare, alla sopraffazione quotidiana, al futuro dei giovani In generale occorre comprendere che la casa non si butta via per una crepa. Ci si impegna per preservare la casa e riparare la crepa.

Infine, tutto si chiude con il mondo del lavoro privato e delle grande aziende. Anche qui la politica di questi decenni ha prodotto guasti inenarrabili pagati dai più deboli: i lavoratori e le loro famiglie

 Non esiste motivo per gettare nel dramma della disoccupazione famiglie che chiedono solo rispetto e diritto a vivere con dignità del proprio lavoro Creare un contesto per favorire la politica imprenditoriale seria, una mobilità del personale dentro processi interconnessi che assorbano eventuali crisi produttive, rivedere ammortizzatori sociali e incrocio tra domanda e offerta, favorire la formazione di specifiche figure professionali, è lo spartiacque tra la giungla e lo Stato in tutta la sua autorevolezza.

Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri?(Sant’Agostino)Non vi è necessità di urlare , basta la frase di un grande Dotto e Santo per indicare la rotta. Mai smettere di credere nello Stato, mai accettarne la deriva oligarchica e nepotistica. Abbiamo bisogno della libertà per impedire che lo Stato abusi del suo potere e abbiamo bisogno dello Stato per impedire l’abuso della libertà.(Karl Popper)

Questo è, però, argomento lungo e pieno di sfaccettature che richiedono analisi e approfondimenti ben più ampi. 

 

 ALBERTO FORTE

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