IL RISCATTO SOCIALE CHE NON C’E

Il grande risultato sportivo raggiunto dalla Società Sportiva Calcio Napoli, ha visto una città in festa e tanti commentatori sperticarsi in lodi e analisi sociologiche .
La pazzia è rara negli individui, ma in gruppi, partiti, nazioni ed epoche è la regola
(Friedrich Nietzsche)
Una sensazione, questa descritta dal filosofo,  che è stata richiamata alla mente dai pericolosi caroselli di auto e moto, dalla moltitudine in festa ed uno schieramento di Forze di Polizia ( Esercito compreso ) più simile alla prevenzione di moti rivoltosi che alla gioia  di una comunità.
In sede di prevenzione si è giunti persino a prevedere un ospedale da campo, non in una pericolosa zona di guerra, ma in pieno centro cittadino.
Decisioni positive, nate per fronteggiare l’imprevedibilità del comportamento umano, quando depone la ragione quale individuo capace di anteporre il proprio ruolo sociale, per dare sfogo a istinti spesso confusi come libertà dalle *convenzioni”
“La società di massa non vuole la cultura ma gli svaghi”
(Hannah Arendt- politologa di origine Ebree rimasta per lunghi anni apolide )
Per carità, lungi dal  pontificare sulla voglia di dare libero sfogo a sentimenti  di singoli che si riconoscono quale comunità, non in quanto parte attiva di mutamenti sociali o economici, ma solo per ” Amore” verso una vittoria sportiva.
E’ comunque un momento bello, di partecipazione popolare nel senso ampio e non pre costituito della parola.
Una partecipazione non dovuta a soggetti terzi che la abbiano organizzata e diretta in un alveo dalle finalità di consolidamento di equilibri di potere.
Bensì una marea umana montante da arginare proprio perché senza vincoli di appartenenza a interfacce istituzionali, ma solo portatori di gioia, ansie e un intricato insieme di aspettative .
Un risultato sportivo caricato di significati spesso impropri, populistici e demagogici. Utili soloi per quanti vedono nella gioia una fortuita occasione che ottenebra e rende edulcorata la visione della realtà.
Il riscatto sociale nulla ha da spartire con tutto ciò!
Questi passa per ben altre strade, dove le istituzioni devono svolgere la propria funzione 
Strade che sostituiscano al politicamente corretto le analisi più crude e persino cruente ( nel linguaggio che non viene edulcorato per rendere più sopportabile la verità)
Napoli è, fortunatamente, una meta turistica ambita e il “folklore” connesso alle feste in corso ne amplifica l’appeal.
Una disordinata potenzialità economica che garantisce un forte sviluppo del food, della ospitalità alberghiera e degli oramai  onnipresenti bed e breakfast.
Il tutto privo di servizi efficienti e con la solita ossessiva presenza di criminalità e illegalità.
E allora quali tempi o cosa occorre per il riscatto sociale?
Nessun tempo, poiché non è la ricerca di un riscatto sociale l’orizzonte che serve alla nostra città, alle nostre periferie e ai mega paesoni della cintura provinciale 
Napoli ha una storia difficile e contraddittoria, ma ricca di cultura, non deve riscattare nulla.
Piuttosto è la classe politica che senza dover salire sul carro del vincitore o fingersi tifoso ancestrale e curvaiolo del Calcio Napoli, debba includere anche questo successo sportivo in un idea vincente di città.
Le feste passeranno, tra qualche mese l’entusiasmo sarà per i giorni di inizio ritiro tra montagne e aria pura 
Poi ricomincerà il campionato con i suoi ritmi, le vittorie e sconfitte ( da tifoso dico poche).
La frenesia di questi giorni, la sensazione di straordinarietà legata al primato, comunque limiterà i suoi effetti 
Quanti si sono affrettati a salire sul carro, saranno altrettanto velocemente pronti a scendere.
“Preferisco molestare con la verità che compiacere con le adulazioni”
(Lucio Anneo Seneca)  
Le menti illuminate, non servili, non addomesticate  a doppio filo alla “greppia’ dei potenti ( o presunti tali) sono il vero baricentro attorno al quale costruire una diversa realtà.
Una realtà che non attende trentatré anni per sentirsi vincente e primeggiare, ma che ogni giorno rinnova la propria storia e cultura per confrontarsi con le grandi realtà Europee e Mondiali.
Guai se la realizzazione di una comunità, le attese di un popolo trovassero nel calcio, nel folklore nella festa la genesi e l’apice della propria felicità.
Si finirebbe per dare nelle mani della cattiva politica. strumenti di distrazione di massa di grande potenza.
Con la vittoria dello scudetto non si dimostra nulla in merito alla grandezza della città di Napoli o del suo popolo.
Si dimostra che quando si programma, quando si ha lo forza di adottare scelte necessarie ma impopolari, quando non si perde troppo tempo a piangersi addosso, con l’indispensabile aiuto di un poco di fortuna (Sapiens fingit  fortunam  sibi.
Tito Maccio Plauto), si possono raggiungere importanti traguardi.
Quindi, la classe dirigente dovrebbe utilizzare l’avvenimento sportivo non per una facile passerella ( a volte controproducente, il popolo è bue solo nella mente de potenti), ma per aprire una grande riflessione pubblica.
Quale è il “benchmark” della loro azione politica, sociale, economica e culturale dato che abbiano fornito uno standard di riferimento.
In altre parole, cosa si vuole compiutamente realizzare, con quali risorse, quale positivo mutamento della società è da porsi nelle attese.
Non una genericità che non sfugge mai al senso della promessa, sapendo che promettere e mantenere hanno in comune solo la desinenza.
“La sfiducia reciproca, il sottinteso sleale corrodono nel nostro paese tutte le forme di rapporti: i rapporti tra singolo e singolo, i rapporti tra singolo e collettività”
( Antonio Gramsci)                                                                                                                                                                 
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       IL GHIRO
Share Button
Rate this post

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*