Intervista al Dr. Valerio Esposito, tecnico di pugilato, conosciuto alla palestra De Novellis del rione Traiano, a Napoli.

Era il 2017 quando venni ad allenarmi alla Palestra di pugilato “De Novellis”, a Napoli, nel Rione Traiano, per fare un po’ di guanti, come diciamo noi addetti ai lavori della kick boxing quando vogliamo fare un po’ di pugilato, insomma un po’ di “braccia”, e quindi fare un lavoro specifico per la parte superiore del corpo, senza usare le gambe.

Dopo un po’ che mancavo ci sono tornato nel marzo di quest’anno, per tornare a respirare aria di ring, che alle volte mi manca di più di quella del mare, in occasione delle gare di kick boxing ivi tenutesi. Inutile dire che ho ritrovato quell’ambiente di sport vero, autentico, bellissimo nella sua semplicità, che mi manca molto, e che, noto con disappunto, è di fatto sempre più difficile da ritrovare al giorno d’oggi, per quante strutture visiti, a tutti i livelli.

Nell’aria della palestra affollata di atleti e di pubblico, seppure densa e pesante, ho ritrovato quell’atmosfera che amo, che una volta, quando gareggiavo anch’io, era il mio quotidiano, e che per un attimo mi ha fatto pensare: “a volte è bello vedere che alcune cose non cambiano mai”. In quell’occasione ho incontrato, tra i tanti amici che non vedevo da tempo, anche Valerio Esposito, tecnico di pugilato, che dirigeva il corso di boxe quando mi allenavo qui, e che ebbi già la fortuna, 2 anni fa, di intervistare.

Valerio Esposito, preparatore atletico tra i più titolati negli sport da combattimento, laureato con lode in scienze motorie e sportive, tesi pubblicata sulla rivista scientifica internazionale Biology e Medicine, preparatore atletico professionista per la FIGC, preparatore atletico del plurititolato ed olimpionico Valentino Manfredonia, attualmente impegnato come docente di scienze motorie nella scuola media e si sta occupando di ricerca nell’ambito della performance negli sport da combattimento supportato dall’Accademia dei Preparatori Fisici. Con un esperienza internazionale alle spalle ha acquisito il livello più alto in Europa nel registro europeo per i professionisti del benessere e dell’esercizio fisico.
Non me la potevo far scappare un’altra intervista, e lui di buon grado ha acconsentito.

Qual è secondo te la situazione del pugilato in Campania?
Il pugilato non sta passando un bel momento e non sono io a dirlo, ma i risultati. Fino a qualche tempo fa la nostra regione batteva primati in ogni categoria, da quelle giovanili fino ai livelli internazionali. Ora, invece, solo a livello giovanile e femminile si ottiene qualche risultato, ma i numeri sono in calo.

A cosa è dovuto secondo te questo andamento?
I tempi sono cambiati, le generazioni sono cambiate. Oggi si fa sport per moda ed i ragazzi non hanno fame di vittoria, ci si aggiunge che spesso coloro che guidano questi atleti sono tecnici che non sono mai saliti sul ring. Inoltre alcuni dirigenti non sono all’altezza del ruolo che hanno, bisogna avere capacità manageriali, educative, idee chiare e precise, oltre al carattere per far rispettare tali idee.

È possibile che un tecnico che ha il compito specifico di insegnare ad un atleta a combattere non abbia mai affrontato un match, o che un dirigente non abbia determinate qualifiche? Si permette ciò senza un controllo qualità?
Certo. La federazione indice ogni anno più corsi per formare tecnici di vario livello e tra i requisiti di accesso non ci sono limitazioni. È come in politica: tutto si regge sulla legge dei grandi numeri, e ciò che conta sono gli introiti. I maestri veri sanno trasmettere passione ed amore per questa disciplina, sono coinvolgenti e trascinatori. Maestri prima di vita perché l’obiettivo principale è quello di formare prima l’uomo e poi l’atleta. Alcuni dei tecnici “moderni” basano il loro successo sulle visualizzazioni, sui like e sui commenti.

Sicuramente hai letto l’intervista di Patrizio Oliva, molto critica. Concordi con lui?
Il maestro Oliva è un grande conoscitore della boxe. Ha vissuto ogni aspetto di questa disciplina essendo stato grande campione tra i dilettanti e tra i professionisti vincendo praticamente tutto. Ha rivestito il ruolo di tecnico della nazionale ed è stato manager ed organizzatore dei Professionisti. La sua analisi è impeccabile.

Quindi pensi anche tu che i tecnici siano poco carismatici?
Non solo i tecnici ma anche i dirigenti. Ad esempio in Campania c’è una grossa spaccatura. Il Maestro De Novellis, per protesta contro l’attuale consiglio regionale, ha deciso di non richiedere l’organizzazione di campionati e tornei fino alle prossime elezioni. Addirittura sta pensando di affilare la propria associazione in un’altra regione. La De Novellis sforna campioni a livello internazionale e consegue risultati ad ogni livello, da quello giovanile fino a quello amatoriale. Un segnale molto forte.

Addirittura? Come si può arrivare a questo?
Cosa ti devo dire? Che sono stato minacciato da un dirigente federale? O che ho partecipato ad un corso obbligatorio per formatori, a pagamento, e nonostante abbia tutte le carte in regola non sono mai stato inserito nel corpo docenti?
Questa è la situazione, siamo ritornati agli uomini delle caverne, all’età della pietra.

Tu sei un affermato preparatore atletico, infatti da poco sei entrato a far parte dell’APF, come è possibile che non sei inserito tra i formatori per la federazione?
Sta scritto nella Bibbia “nessuno è profeta in patria”. Nessuno mi ha regalato nulla, non ho mai ricevuto favoritismi ne facilitazioni, anzi… non è la federazione che deve darmi qualcosa, lo ha già fatto la boxe e mio padre che è un Maestro con mezzo secolo di boxe alle spalle. Io vado dove mi ritengono un valore aggiunto. L’Accademia dei Preparatori Fisici è una realtà formata da professionisti di alto livello la cui mission è colmare il gap con il mondo accademico nel settore della performance e dello sport. Lo fa attraverso dati originali, ricerche svolte sul campo e coinvolgendo esponenti del settore di caratura internazionale. Infatti è rivolto solo a studenti e laureati in scienze motorie, quindi è per coloro che sono in possesso di un adeguato background formativo. Non è per tutti.

A proposito di scienze motorie, sei anche docente a scuola. Cosa cerchi di trasmettere ai tuoi alunni?
Credo fermamente nelle dimensioni che più di altre caratterizzano ed appartengono allo sport quali i valori, il gioco, la dimensione educativa, l’ambiente e l’uguaglianza.
Come educatore e come tecnico ho il dovere di trasmettere valori come la salute, il benessere, la pace, la socializzazione, l’integrazione, il rispetto delle regole e degli altri per la crescita positiva della persona e della comunità.
Lo sport ha il fine di educare non solo il corpo e la mente, ma anche di trasmettere valori trasferibili in ogni contesto della vita.

Oltre che nel pugilato, sei un professionista anche nel calcio. Quali sono le problematiche che accomunano questi 2 sport?
Anche nel calcio a livello dilettantistico ci sono dirigenti che, come si dice a Napoli, fanno il gioco delle 3 carte. Fanno finta di avere i soldi, oppure li hanno e fanno accordi che poi non mantengono. Lo fanno con gli atleti ma anche con gli addetti ai lavori. Perdono la faccia per 4 spiccioli. In ogni sport la classe dirigenziale deve essere capace e leale nella tutela di tutte le parti chiamate in causa.

Quali sono le strategie da utilizzare per risollevare questa situazione?
Ritornare ad essere uomini di valore, di quelli che mantengono la parola data, e non i politici di turno legati solo alla poltrona. È triste che un giovane pugile voglia vincere un titolo solo con la speranza di entrare a far parte di un gruppo sportivo. È impensabile che un calciatore dilettante debba essere fregato da presidenti e direttori che giocano a fare il Moratti ed il Moggi di turno.
Un atleta deve avere un sogno, deve puntare in alto, deve lottare e sperare di vincere un mondiale passando per ogni step della carriera sportiva. Per fare ciò deve essere guidato e tutelato da tecnici e dirigenti che condividono il suo stesso sogno che non è quello di sedersi comodo su una poltrona. La comodità è un concetto che non appartiene allo sport.

Ultima domanda, doverosa a questo punto: cosa ne pensi dell’ultimo match disputato da Valentino Manfredonia? Patrizio Olivia si è già pronunciato, e non è stato “dolce di sale”. Sei d’accordo con la sua analisi?
Purtroppo la prestazione di Valentino non è stata all’altezza del suo reale valore. Ma la critica di Oliva non era diretta a Valentino.
Chi stabilisce l’approccio tattico alla gara è chi sta all’angolo del pugile, che deve essere bravo ad entrare nella testa dell’atleta, sradicare le sue convinzioni e costruirne di nuove ottenendo la sua fiducia. Da qui la critica dello scarso carisma…
Comunque, al di là dell’aspetto tecnico (il combattere a guardia bassa), Valentino ha commesso un errore di “gestione”. Un pugile esperto come lui doveva capire che quello non era il momento giusto per partecipare a quel torneo, viste sia la difficoltà a rientrare nella categoria di peso, e sia il calo “motivazionale” dovuto a dinamiche riguardanti la sua carriera sportiva.
Del resto, però, ciò che fa grande un atleta – e soprattutto un pugile – a prescindere da tanti calcoli e strategie, è il voler salire sul ring, il voler combattere puramente e semplicemente, anche quando non si è al meglio, anche in circostanze non ottimali o addirittura avverse.
Valentino è un atleta intelligente, sicuramente ha imparato da questo errore, ricordo che dopo il match mi chiamò dicendomi: “ho sbagliato, non dovevo venirci. Mi assumo le responsabilità di quanto accaduto..”.
E d’altro canto, Valentino mi ha sempre detto anche “sono io a salire sul ring, mi assumo le responsabilità di tutto ciò che succede”.
Perché, poi, a prescindere da tutte le chiacchiere, da tutte le strategie buone o sbagliate che siano, un combattente vero è quello che trova scuse per tutti, tranne che per se stesso.
Sono convinto che Valentino si rialzerà più forte di prima, anche questa volta, come ha sempre fatto.

Valerio Esposito
Dott. in Scienze delle Attività Motorie e Sportive
Dott. Magistrale in Scienze Motorie per la Prevenzione ed il Benessere
Preparatore Atletico Professionista FIGC
Exercise Specialist EREPS High Level
Preparatore Fisico CONI – Scuola dello Sport –
Tecnico di Pugilato FPI
Personal Trainer FIPE
Functional Trainer Specialist
Cell: 3296757884
e-mail: valerio-esp@hotmail.it
Sito web: www.vstrong.it

Umberto Colabella
umberto.colabella@libero.it

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