
In uno stadio quasi pieno si gioca quella che per i tifosi napoletani è la madre di tutte le partite di campionato.
Il Napoli inizia arrembante, al 6′ Zielinski colpisce il palo con un tiro da fuori. E’ soltanto l’inizio perché, su passaggio di Callejon, al 10′ Mertens segna l’1 a 0.
Al 24′ Mario Rui viene ammonito per fallo su Pjanic.
Accusato il gol, la Juventus, lentamente, ma inesorabilmente, inizia a quadrare il suo gioco; un gioco ruvido, fatto di contatti forti, che porta al 26′ Mandzukic a pareggiare i conti con un colpo di testa sotto porta. 1-1.
Da questo momento sono i bianconeri a prendere possesso del gioco e così sarà fino alla fine, tranne qualche folata degli azzurri.
Al 39′ Ronaldo, nel tentativo di dribblarlo, impatta su Koulibaly che viene ammonito…
Al 50′ un tiro di Ronaldo colpisce il palo e ancora Mandzukic corregge in porta da solo davanti al portiere. 2-1.
Il Napoli cerca di riprendere il bandolo della matassa prima con i tentativi di Zielinski (due volte), Koulibaly e infine Mertens, ma la difesa Juventina regge.
Al 55′ Hysaj trattiene per la maglia Alex Sandro (il più falloso del match) e viene ammonito.
Al 58′ Mario Rui, per un fallo di discutibile entità su Dybala, riceve la seconda ammonizione e viene espulso; nel frattempo si crea un capannello intorno al povero Dybala che si contorce dal dolore e Bonucci e Insigne vengono ammoniti.
Al 76′ Bonucci segna il terzo gol sugli sviluppi di un calcio d’angolo. 3-1.
La partita, ormai, è segnata; il Napoli prova, ma non riesce a cambiare l’inerzia della partita.
La Juventus, tra i soliti cori razzisti e sfottò, vince uno scontro diretto portando, alla settima giornata di campionato, il vantaggio sulla seconda a 6 punti.
La Juventus è indiscutibilmente la squadra più forte del campionato.
Tecnicamente i giocatori sono eccellenti, ma, per quanto siano bravi, la vera forza risiede nella mentalità. Atleti perfettamente focalizzati sulla vittoria che non mollano mai; dal primo all’ultimo minuto sempre con la stessa determinazione. Ronaldo è soltanto la ciliegina su una torta già ricchissima di per sé.
Questo è un fatto e tutti dobbiamo accettarlo.
Atteso che si è giocato con la squadra che, in Italia, surclassa gli avversari si deve dare merito al Napoli che ha giocato, malgrado le ammonizioni, credendoci e creando occasioni.
Un palo di Zielinski e un errore sotto porta di Callejon avrebbero potuto cambiare le sorti di una partita malgrado il Napoli giocasse in dieci per l’espulsione di Mario Rui.
La gestione dei cartellini, effettivamente, non è stata impeccabile.
Oltre allo strapotere psicofisico dei bianconeri, c’è un altro fattore che è comunque ugualmente indiscutibile: il sistematico differente giudizio dell’arbitro nel corso del match tra la Juventus e la squadra avversaria. Ormai quasi non fa più notizia…
Le ammonizioni del Napoli sarebbero state sacrosante se ne fossero fioccate, almeno nello stesso numero, per i bianconeri.
Alla fine del primo tempo 3 dei 4 difensori del Napoli erano ammoniti, quelli della Juventus nessuno, malgrado un Alex Sandro irruento sin dal calcio di inizio (fallo gratuito su Allan dopo appena 4 secondi) ammonito solo al 40′ del secondo tempo, un Chiellini che, oltre alla solita partita rude, commette un fallo di mano volontario, un Dybala sempre a terra e un Ronaldo graziato due volte per aver tirato in porta a gioco fermo.
Quando a fine partita si chiede ad Allegri se questo campionato sia poco allenante per una Juve che ha ambizioni Champions, la risposta è semplice: se la gestione arbitrale è sistematicamente questa è normale che in campionato ci si abitui a livelli di difficoltà al di sotto degli standard della coppa Campioni.
La Juventus è troppo forte, ma certi arbitraggi la screditano e ne minano la performance europee.
Purtroppo, da tempo immemore, a livello societario si è fatta la scelta di non avere problemi in campionato, in ogni modo, e questo è il risultato. Alla fine si avrà sempre l’uovo oggi (il campionato) e mai la gallina (Champions)…
Orsato, troppo eclatante, è stato punito; Banti è stato più scientifico…
Pasquale Rovito
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