“Las Fallas” di Valencia: una festa pazza per celebrare l’arrivo della primavera

di Giovanni Abbatangelo

Ogni anno, in occasione dell’arrivo della primavera, la città di Valencia, in Spagna, si concede quasi venti giorni di festeggiamenti ininterrotti. Dal 1° al 19 di marzo, la capitale della Comunidad Valenciana celebra “Las Fallas”, una festa che mescola la tradizione, la cultura, la satira e l’incredibile passione dei valenciani per il fuoco e per l’arte pirotecnica.

Le Fallas (Falles in valenciano) sono tra le feste più sentite al mondo, di grande interesse turistico internazionale, e sono state dichiarate Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO. Come accennato, i festeggiamenti vanno avanti per gran parte del mese di marzo, ma i momenti più salienti avvengono tra il 15 e il 19 marzo, in concomitanza con il giorno di San Giuseppe.

Durante tutto il corso dell’anno vengono costruiti da artisti e scultori locali più di 800 monumenti realizzati con materiali infiammabili come legno, polistirolo e cartapesta, e nel periodo festivo vengono collocati in ogni parte della città. Ogni composizione rappresenta figure e personaggi che si ispirano ai fatti dell’attualità valenziana, nazionale ed internazionale.

Ogni quartiere ha la propria organizzazione, chiamata “commissiò fallera”, che si prende carico della creazione di due monumenti, uno per gli adulti (la “falla major”), e uno per i bambini (la “falla infantil”). Le opere vengono poi giudicate da una speciale commissione che ogni anno premia quelle che spiccano per l’originalità nella realizzazione, le dimensioni o per i temi trattati.

Tutti i giorni, alle 14 in punto, in Plaça Ajuntament, la piazza principale della città, si dà il via ai festeggiamenti con il rituale del Mascletà, uno spettacolo che riunisce migliaia di persone. La Fallera Mayor, ossia la regina della festa, scelta tramite un concorso di bellezza, si affaccia al balcone del palazzo del Municipio e urla: ‘Senyor pirotécnic, pot començar la mascletà’, ordinando così l’inizio dello spettacolo pirotecnico in cui vengono fatti esplodere centinaia di petardi per circa 10 minuti. E attenzione: il pubblico applaudirà solo se la mascletà è stata apprezzata, altrimenti non si farà scrupoli nel lamentarsi e lanciare frasi di disapprovazione!

Il 18 marzo, penultimo giorno delle Fallas, è anche l’ultimo giorno di “Ofrenda”, ossia le offerte floreali da parte delle varie commissioni falleras alla santa patrona di València, la “Virgen de los Desamparados” (Vergine dei senzatetto). Dopo la mascletà, i rappresentanti di ogni quartiere, rigorosamenti vestiti con gli abiti tipici valenciani, omaggiano la Madonna con dei mazzi di fiori che vengono collocati in Plaça de la Mare de Déu su un’enorme costruzione in legno alle spalle della cattedrale maggiore. I fiori vengono utilizzati per “comporre” il mantello della Madonna, e l’opera resta esposta nel centro della città per alcuni giorni. In serata, poi, è il momento della “Gran Nit del Foc” (Grande notte del fuoco) in cui per le strade della città le persone lanciano petardi o improvvisano spettacoli pirotecnici, mentre al Passeig de l’Albereda, nella zona orientale del centro storico, nei pressi del monumentale Jardì del Tùria, il comune organizza un imponente spettacolo di fuochi d’artificio che richiama migliaia di curiosi.

Il culmine della festa coincide con il 19 marzo. Dopo la consueta mascletà, alle 19, si parte con la “Cavalcada del Foc” (Cavalcata del fuoco): decine di persone vestite da mostri, diavoli e altri inquietanti personaggi partono dalle vie del quartiere Ruzafa, attraversano Carrer de Colón e arrivano alla monumentale Porta de la Mar dove si esibiscono in particolari spettacoli, neanche a dirlo, in cui il fuoco la fa da padrone: scintille, fuochi d’artificio, petardi e fiamme illuminano il tramonto valenciano e non viene risparmiato neppure il monumento simbolo della città, circondato completamente da fiamme e luci.

Ma se la Cavalcada del Foc è un momento intenso, la massima esaltazione del fuoco avviene qualche ora più tardi, a partire dalle 22, quando inizia la “Cremà”, in cui tutte le Fallas (tranne la vincitrice del concorso, che viene conservata nel “Museo Fallero”) vengono bruciate contemporaneamente nei vari quartieri della città in altissimi falò. Si parte con l’incendio delle Fallas infantiles, per poi proseguire con le Fallas majores, e arrivare dunque al momento che conclude i festeggiamenti, ossia la distruzione in un enorme incendio della “Falla municipal”, la più grande di tutte, bruciata in Plaça Ajuntament. Davanti agli occhi stupiti dei presenti, in attesa del momento in cui la parte più alta della Falla crolli per via delle fiamme, la piazza si trasforma in un enorme inferno di fuoco a cielo aperto, tra polvere, musica, esplosioni e confusione.

Il periodo delle Fallas è sicuramente quello in cui è possibile apprezzare l’anima più pura di Valencia e dei valenciani. Sono giorni molto importanti da un punto di vista sociale e culturale poichè si celebra la fine dell’inverno e la rinascita della natura, della vita, del calore, tra gli elementi più cari agli abitanti di questi luoghi.

(Photo Credits: Account Instagram @valenciagram @ferrancano @maviroc @latorreysanz)

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