Lavoro agile al Comune dopo il DPCM di contrasto al coronavirus

Il Comune di Napoli su espressa volontà del Sindaco de Magistris con la delibera approvata oggi in Giunta a firma del Vice Sindaco ed Assessore al Personale Enrico Panini, dell’Assessora al Lavoro Monica Buonanno e dell’Assessora alla Salute, Francesca Menna, entra in campo immediatamente a tutela delle condizioni dei propri lavoratori e lavoratrici e del contrasto alla diffusione del contagio da coronavirus.
Infatti, dopo le disposizioni del Presidente del Consiglio con le quali si sospende l’attività scolastica fino al 15 marzo e si dettano norme rigorose in materia di prevenzione, il Comune di Napoli estende l’utilizzo del Lavoro Agile, ovvero di una modalità di lavoro garantita anche dal proprio domicilio, che è già in corso presso l’amministrazione di Napoli in quanto fase di sperimentazione nazionale. L’utilizzo è esteso a tutti i dipendenti durante il periodo previsto dal DPCM che ne faranno richiesta purché ciò non metta in discussione l’efficienza dell’attività.
Le domande potranno essere inoltrate da venerdì 6 per ottenere il beneficio già da lunedì 9 marzo per le categorie di lavoratrici e lavoratori elencati nel deliberato.
In dettaglio, sono ammessi a farne richiesta, secondo il seguente ordine di precedenza:
–    le lavoratrici in stato di gravidanza;
–    i genitori di figli minori (ivi compresi i casi di affido) con carichi di cura verso i minori nati dal 1 gennaio 2007, per la durata di sospensione delle scuole. In tal caso, sarà data priorità ai nuclei monogenitoriali, mentre per i nuclei con presenza di entrambi i genitori, il richiedente dovrà espressamente dichiarare di essere l’unico genitore ad avvalersi delle modalità di lavoro agile. Eventuali precedenze saranno riconosciute in ragione della minore età dei figli minori;
– i lavoratori/trici con figli in condizioni di disabilità gravi di cui all’art. 3 comma 3 L. n. 104/1992;
– i lavoratori/trici con invalidità a titolo personale ai sensi della L.n. 104/1992 o coloro che, sulla base di specifica certificazione medica di strutture sanitarie pubbliche sono affetti da patologie per le quali è consigliato nella fase epidemica la permanenza al proprio domicilio.
– sono inoltre ammessi a farne richiesta i lavoratori/trici che attestino di avvalersi quotidianamente di mezzi di trasporto pubblico per la distanza domicilio-luogo di lavoro; la richiesta potrà essere
valutata dal dirigente di riferimento – sulla base di criteri di rotazione – in ragione di esigenze organizzative connesse alle caratteristiche delle attività lavorative e dei compiti assegnati al dipendente, e di ulteriori esigenze di carattere sanitario per diminuire negli ambienti lavorativi e negli uffici la contemporanea presenza di più persone;
– infine, sono ammessi a farne richiesta tutti i lavoratori/trici, le cui istanze verranno valutate dal dirigente secondo ragionevoli esigenze organizzative, sulla base dei carichi di lavoro e dei compiti assegnati.

Tutela della salute, prevenzione e attenzione alle relazioni familiari e umane sono gli obiettivi che garantiamo con una serie importante di decisioni rapidissime. Diamo immediata serenità alle famiglie e a quanti hanno patologie a rischio” sostengono il Vicesindaco Enrico Panini e le Assessore al Lavoro, Monica Buonanno, e alla Salute, Francesca Menna.

Paola de Vita

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