NAPOLI E LE SUE 10 MUNICIPALITA:UN ASSETTO INCOMPIUTO

Le su citate 10 municipalità sono la suddivisione del comune di Napoli (che precedentemente era suddiviso in ventuno circoscrizioni) in dieci sedi municipali di decentramento amministrativo, ex D.lgs. 267/2000, che rappresentano forme di decentramento di funzioni e di relativa autonomia organizzativa e funzionale rispetto al comune Sono state istituite con le deliberazioni nº 13 del 10 febbraio 2005, nº 15 dell’11 febbraio, nº 21 del 16 febbraio, nº 29 del 1º marzo e nº 68 del 21 del consiglio comunale ( Wikipedia)
In effetti, trattasi di una scelta di decentramento tesa ad avvicinare i servizi comunali al territorio Un traguardo nobile, dove i cittadini diventano attori principali del funzionamento della macchina amministrativa e non solo lontani utenti, anello finale e più debole di una lunga e spesso incontrollabile catena 
Le Municipalità, quindi, dovrebbero garantire un rapporto diretto e di prossimità con il cittadino, una risposta certa nei tempi e in efficacia alle problematiche del territorio e una chiara individuazione delle responsabilità. Insomma, Istituzioni che devono poter meglio comprendere territori complessi, con estensione, morfologia, insediamenti e popolazione che ne fanno dei veri centri di grandi dimensioni. “I capi di governo sono fantastici. Spesso sembra che siano gli ultimi a sapere quello che la gente vuole”
(Aung San Suu Kyi)
Con il decentramento si “narrava” di voler proprio dare  risposte a ciò che serve al cittadino .Purtroppo, la realtà è talmente diversa da fare rimpiangere un sano centralismo. Sinora, le Municipalità 

hanno per lo più rappresentato una deleteria duplicazione di ruoli con il Comune.
Non hanno risorse economiche ed umane, I servizi offerti non sono di qualità e i tempi per ottenere atti quali la carta di identità lunghi .Basti pensare al tema della potatura degli alberi 
L’ altezza del fusto determina la competenza tra Municipalità e Comune. Un coacervo di competenze dove tutti possono addossare ad altri le inadempienze. Lo stesso dicasi per i parchi, le aiuole o i dissesti stradali.
Le Municipalità dovrebbero avere un progetto per il territorio, un programma di interventi manutentivi o innovativi, tesi a combattere l’abbandono scolastico, a migliorare la vivibilità e il decoro delle strade, a garantire sportelli di ascolto per il cittadino, a individuare e tutelare le fragilità sociali Una Istituzione che non decuplichi incarichi, ma che, attraverso il coinvolgimento dei cittadini, proponga al Comune interventi nel campo della mobilità, della sicurezza, del Welfare e della scuola. Una Istituzione capace di dialogare con tante altre Istituzioni, per favorire la presenza e il senso dello Stato. Non serve che la Municipalità attenda il bilancio per avere qualche euro per riparare una buca 
Serve al cittadino che la Municipalità abbia chiaro il tema del dissesto stradale e su questo chiamare il Comune alle proprie responsabilità Niente pezze, ma la condivisione e la concretizzazione di un piano d’intervento reso pubblico e trasparente. Istituzioni forti non hanno necessità di divenire soggetti gestori.
Devono rappresentare il territorio, la terzietà della Pubblica Amministrazione e la capacità di migliorare le condizioni di vivibilità 
“Curiosamente, gli elettori non si sentono responsabili per i fallimenti del governo che hanno votato”
(Alberto Moravia)
Qui si inserisce il tema del controllo democratico e della partecipazione.
Difatti le Municipalità con la loro prossimità dovrebbero proprio dare plastico risalto alla maggiore possibilità del cittadino di valutare l’azione amministrativa .Purtroppo, si rischia per dare al cittadino il convincimento che visto da vicino, il Comune sia ancora più lontano dai problemi veri delle persone. Per questo, il tema del Decentramento e con esso dei servizi erogati ai cittadini deve essere tra i pilastri emergenziali da costruire per dare credito e autorevolezza a qualsiasi Amministrazione Governare significa dare un senso di giustizia alle norme che si impongono, in termini di miglioramento della vita collettiva e del senso di libertà.
Solo con il senso di Libertà potrà svilupparsi il senso del dovere e della partecipazione. In ultimo un sano processo democratico.
“Comprendere gli interessi di tutti è di un governo ordinario; il prevederli è di un grande governo”
(Honoré de Balzac)
ALBERTO FORTE
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