Principi della psicologia della Gestalt

Quando nasce la psicologia della Gestalt? Quali sono gli assunti alla base di questa corrente?

La psicologia della Gestalt, o psicologia della forma, è una corrente psicologica nata nel 1912, basata sull’assunto che “il tutto è differente dalla somma delle singole parti ed è il risultato delle loro molteplici relazioni”. Questa corrente, in particolare, mette in luce la soggettività della percezione. La Gestalt rappresenta un movimento Europeo che ha origine a Berlino.

Percepiamo la forma e l’insieme

La psicologia della Gestalt parte dall’idea che noi esseri umani percepiamo la forma e la configurazione degli oggetti prima di percepire le loro parti. “Gestalt” è un termine tedesco che vuol dire “configurazione” o “insieme”. Gli psicologi che studiano questo aspetto della percezione sono chiamati psicologi della Gestalt. Essi hanno formulato diverse leggi che riguardano il raggruppamento percettivo, aiutandoci a comprendere come avviene il processo di riconoscimento delle forme e degli oggetti. 

Tra gli esponenti di questa corrente troviamo Wertheimer (1880-1943), Kohler (1886-1941), Koffka (1887-1967), Lewin (1936-1951), i quali si sono occupati principalmente di percezione e pensiero.

Principi alla base della Gestalt

Un principio importante da cui partire per comprendere la teoria della Gestalt è il “principio di Pragnanz”. Secondo questo assunto, noi percepiamo gli stimoli in maniera coesiva, tendendo a percepire figure simmetriche, lineari, chiuse e regolari. I nostri sensi tendono a semplificare la percezione degli oggetti in modo da riconoscerli più facilmente.

Un altro principio fondamentale della Gestalt si basa sul fatto che gli esseri umani tendono a percepire le relazione tra le parti, piuttosto che le parti in sè. L’insieme, quindi, supera la somma delle parti.

 

Le sei leggi della Gestalt

Gli psicologi della Gestalt hanno usato il concetto di Pragnanz per costruire le sei leggi del raggruppamento percettivo automatico:

  • La legge della vicinanza: elementi vicini tra loro vengono percepiti come un gruppo coerente e vengono distinti dagli item che sono distanti da loro.
  • La legge della somiglianza: elementi simili vengono percepiti come parte della stessa forma e dello stesso gruppo. La somiglianza può basarsi sulla dimensione, la luminosità, il colore, la forma o l’orientamento.
  • La legge della chiusura o della buona forma: gli esseri umani tendono a unire gli spazi, completando il contorno della figura e ignorandone i vuoti.
  • La legge del destino comune: se due o più oggetti si stanno muovendo nella stessa direzione e alla stessa velocità, saranno percepiti come un gruppo che condivide un destino comune. Questo processo di riconoscimento viene spesso utilizzato dagli artisti e dai fotografi per creare un’aspettativa rispetto alle linee di direzione.
  • La legge della simmetria: gli esseri umani sono sensibili alla simmetria del regno della natura. Le immagini che sono percepite come simmetriche sono viste come unite. Inoltre, le persone tendono a rilevare la simmetria in una figura anche quando questa appare, invece, disorganizzata. La nostra capacità di rilevare la simmetria gioca un ruolo importante per la nostra sopravvivenza; i nostri predatori e i nostri simili sono simmetrici, mentre le rocce, l’acqua e gli alberi non lo sono.
  • La legge della buona continuazione: le persone tendono a collegare elementi in maniera tale che essi sembrino ininterrotti o sembrino fluire in una particolare direzione.

Percezione e pensiero 

Gli studiosi della Gestalt si sono occupati in maniera approfondita della natura del pensiero e del processo di risoluzione dei problemi (problem solving). Essi hanno ipotizzato che… continua…

 

Dott.ssa Silvana Santospirito

Educatrice

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1 Commento

  1. in qualche modo si opponeva al modello dello strutturalismo, diffusosi dalla fine dell’ Ottocento, ed ai suoi principi fondamentali, quali l’ elementarismo. E da qui la famosa massima: “Il tutto e piu che la somma delle sue parti” ( si rivelarono altamente innovative, in quanto rintracciarono le basi del comportamento nel modo in cui viene percepita la realta, anziche per quella che e realmente; quindi il primo pilastro della teoria della

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