Prorogata al 31 maggio l’installazione “Wolves Coming”

Altri due mesi per ammirare i cento grandi lupi che hanno invaso la piazza del Municipio di Napoli. Liu Ruowang ha riscosso ancora una volta successo in Italia con la monumentale installazione “Wolves Coming”, opera che fa riflettere sugli eccessi del progresso della società contemporanea.

Un grandissimo successo di pubblico e un’ottima accoglienza da parte della cittadinanza hanno portato alla decisione di prorogare fino al 31 maggio 2020 l’installazione Wolves Coming firmata Liu Ruowang: un’opera che dal 14 novembre scorso ha trasformato la piazza del Municipio di Napoli, cuore istituzionale della città, in una grande galleria a cielo aperto. Ne da notizia l’assessorato alla Cultura del Comune di Napoli.

“Sono felice di poter annunciare che un’installazione così prestigiosa possa rimanere altro tempo nella nostra città, in una delle sue piazze più grandi e rappresentative. Mediaticamente questa mostra en plain air si è rivelata un vero successo. Ha fatto prima discutere ma ha poi conquistato tutti, cittadini e turisti. Le foto, i selfie, le panoramiche con i lupi sono rimbalzati da un social all’altro generando curiosità e interesse, verso Napoli, verso l’opera, l’artista, le tematiche che racconta. Socialmente questo esperimento è riuscito ancor di più: le famiglie con i bambini, gli studenti, le coppie di innamorati, i singoli cittadini, le comitive di turisti sono andate dai lupi, per cavalcarli, per leggere qualche ora in relax sdraiandosi sopra, per baciarsi o semplicemente per ammirarli. Per noi amministratori della cosa pubblica e del bene comune è stata anche una sfida che abbiamo accolto entusiasticamente, un atto di fiducia verso la città e i suoi cittadini che apprezzando il bello sapranno anche tutelarlo – dichiara l’Assessore alla Cultura e al Turismo Eleonora de Majo.

Organizzata e curata da Matteo Lorenzelli, animatore della storica galleria milanese Lorenzelli Arte e promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, la mostra, allestita nella piazza, antistante il Municipio, interagisce liberamente con l’architettura cittadina, con i suoi abitanti o con chi è solo di passaggio, rispondendo così ad un preciso intento dell’autore, il quale sostiene che per insegnare amore e rispetto per l’arte alle nuove generazioni […] il metodo migliore sia far entrare l’arte nella vita quotidiana, rendendo i musei sempre più accessibili e non solo. Le mie sculture, ad esempio, sono collocate nelle piazze: così l’arte crea anche un legame con gli spazi pubblici. È importante costruire una cultura del bene comune.

Il significato dell’opera: Un aggressivo branco di cento lupi – fusioni in ferro, ognuna del peso di 280 kg – che minaccia un impotente guerriero è l’allegoria con cui l’artista cinese rappresenta la dura risposta della natura alle devastazioni compiute dall’uomo, stigmatizzando l’incontrollabile processo di antropizzazione dell’ambiente; una riflessione critica sui valori della civilizzazione e sulla grande incertezza in cui viviamo oggi, per contrastare il rischio di un progressivo quanto irreversibile annientamento del mondo attuale. Wolves Coming rappresenta quindi una vera e propria critica nei confronti di un mondo votato all’autodistruzione e i lupi sono un grido disperato alla salvaguardia ambientale di tutto il nostro pianeta.

Liu Ruowang (1977) è uno dei maggiori artisti contemporanei della Cina. Scultore e pittore, il suo è un percorso originale che si basa su un bagaglio socio-culturale ben preciso, collocato nel solco della tradizione cinese che ha saputo testimoniare grazie all’universalità del suo linguaggio artistico nel quale ha ben amalgamato elementi trasversali con aspetti peculiari della sua tradizione. Partendo dalla considerazione che la storia dell’uomo è anche la storia del suo rapporto con la natura, l’artista cinese affonda la sua ricerca, da un lato, nella cultura del lessico e del pensiero del suo paese e, dall’altro, in quella occidentale, attraverso richiami alla fluidità della nostra società globalizzata, con cui diamo luogo alla continua moltiplicazione d’identità all’interno di dimensioni sia reali che virtuali. La dimensione filosofica di Liu Ruowang è anche una vera e propria denuncia dei rischi provocati dalla perdita dei valori umani, mortificati dal sistema oppressivo della vita contemporanea, teatro di dolore e violenza, luoghi contaminati dalle prevaricanti mitologie di massa.

L’installazione “Wolves Coming”, già esposta due volte in Italia – nel 2015 alla Biennale di Venezia nel Padiglione di San Marino e, sempre nello stesso anno, a Torino, nella sede dell’Università, inscenando in entrambe le occasioni una chiara denuncia contro l’indifferenza verso le arti e la cultura – è frutto della produzione dell’ultimo decennio che va considerato a pieno titolo il periodo della maturità artistica dell’autore. La città ha accolto l’opera con entusiasmo e ne ha compreso il messaggio e la bellezza. Non appena posizionata – racconta il curatore Matteo Lorenzelli – ma già durante il montaggio, ho avuto modo di constatare come fosse grande l’interesse e quanto i lupi di Liu Ruowang sollecitassero il contatto fisico dei passanti che non hanno esitato a salire addirittura a cavalcioni. La calorosa accoglienza sul suolo nazionale dell’opera dell’estremo oriente non può che essere un’ottima introduzione all’importante traguardo che verrà celebrato nel novembre 2020: la ricorrenza del 50° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina.

Non è necessario conoscere la cultura cinese per apprezzare il lavoro di Ruowang perché, nonostante sia radicato nell’immaginario tradizionale della sua terra, possiede energia e forza tali da renderlo comprensibile a tutti. Dietro la monumentalità dell’installazione, inoltre, c’è un aspetto caro all’Oriente quanto all’Occidente, perno centrale di tutta la produzione di Liu Ruowang e cioè la capacità di polarizzare l’ambiente e lo spazio attraverso una narrazione semplice e sublime, che adatta i toni epici del mito nel contesto dell’odierna civiltà globalizzata dove la coscienza artistica è sensibile ai problemi della società contemporanea, dominata dal progresso scientifico e tecnologico, sempre più in conflitto con l’ordine naturale.

Paola de Vita

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