RISPARMIARE CONVIENE ANCORA?

Naturalmente, il risparmio di cui parlerò oggi è quello delle polizze assicurative (o quasi, come vedremo), un tipo di prodotto che, nonostante la crisi economica di questi ultimi anni, rimane sempre un punto a favore per i risparmiatori italiani.

UN PO’ DI NUMERI

Cominciamo con alcuni dati: innanzitutto, fino al 2017, l’Italia era al 4° posto in Europa per raccolta premi, con una percentuale nel risparmio gestito dalle compagnie assicurative del 3.2% (dati ANIA). Sempre nello scorso anno, i premi del comparto vita arrivavano a quasi 99 miliardi di euro, comunque la si veda, un ottimo risultato. Oggi, nella seconda metà del 2018, i dati sono in leggera discesa, ma restano comunque di tutto rispetto.

COSA VOGLIONO GLI  ITALIANI DALLE COMPAGNIE ASSICURATIVE?

Ovviamente, la prima richiesta è la solidità della gestione, unitamente alla possibilità di vedere incrementato il proprio gruzzoletto negli anni. Chiariamo bene una cosa: se cercate nel risparmio assicurato, la panacea che risolva ogni vostro problema finanziario per il futuro, avete sbagliato momento storico. Oggi la maggior parte delle compagnie assicurative non offre più il minimo garantito per la gestione dei vostri risparmi. Affidare 100 euro (media nazionale) al mese, per 10-15 anni ad una compagnia e sperare di ricavarci anche qualcosa di importante è una chimera. Gli utili dati dalle compagnie oggi, rappresentano probabilmente l’ultimo motivo per il quale vi motiverete a contrarre un prodotto di risparmio.

COSA FARE PER AVERE UN GUADAGNO SULLE POLIZZE DI RISPARMIO?

Si pensi innanzitutto ad una cosa: sarei riuscito a mettere da parte per il matrimonio di mia figlia quei 20.000 euro in tutti questi anni? Probabilmente no. Ecco la principale motivazione per  sottoscrivere un prodotto assicurativo di risparmio: forzarsi a mettere (anzi, a farsi prendere dal conto corrente) da parte una piccola cifra mensile che, diversamente, non riusciremmo a risparmiare. Il resto sono solo supposizioni. Nello stesso tempo, però, le compagnie, visto che non riuscivano più a dare un guadagno sensibile sulle forme di risparmio classiche, hanno ripescato dal calderone le vecchie UNIT LINKED, polizze  legate in parte ad andamenti di fondi azionari. In pratica le UNIT – polizze di ramo III, che ricordiamo hanno una grossa componente finanziaria , racchiudono sia i  benefici delle polizze tradizionali che, quelli di un investimento finanziario. Con tutti i rischi che ne possono derivare (se ne è accorta recentemente, anche la Corte di Cassazione, che  ha inquadrato sia le Unit che  le Index Linked come prodotti di investimento, al pari di azioni, BOT e fondi comuni, anziché prodotti assicurativi).

ANCHE QUALCHE VANTAGGIO

Questi prodotti nati per soddisfare il bisogno degli italiani di risparmiare e nel contempo, avere un piccolo guadagno, non sono comunque privi di punti positivi. Il primo avviene direttamente in sede successoria, tenuto conto che le polizze sono escluse dall’asse ereditario. Il secondo è che vige l’esclusione dall’azione esecutiva, la cosiddetta impignorabilità. Le Unit Linked, tra l’altro, non prevedono tassazione in corso d’opera, ma solo a scadenza. Naturalmente, non dimentichiamo mai che, per come sono stati creati, tutti questi prodotti di risparmio saranno pesantemente penalizzanti, casomai volessimo ritirare (riscatto anticipato) i nostri risparmi prima della conclusione contrattuale.

Dott. Arnaldo Laghi
Consulente Assicurativo
laghiassicurazioni@gmail.com

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