SAMPDORIA 3 – NAPOLI 0

Lo scooter ha battuto la …….Ferrari (???).
Questa volta la rimonta non è riuscita; un Napoli troppo svogliato, con un Insigne inguardabile, un Verdi che si è visto poco, con Diawara e Zielinski troppo timidi e con un Ospina che, pur non avendo grosse colpe sui gol, per quanto riguarda i rinvii sta a pezzi, è finito per soccombere sotto i colpi della Sampdoria.
L’unico a crederci è il solito Allan, che si danna tutto il match, ma da solo non può nulla contro una Sampdoria che ha giocato, giustamente, la partita della vita.
L’incontro, a parte un tiro alto di Insigne al 2′ minuto, inizia come al solito in maniera indolente da parte degli azzurri. La Samp ne approfitta e, all’11’, a seguito di un rapidissimo contropiede, Defrel segna il primo gol: 1-0.
La squadra di casa continua a macinare gioco contro un Napoli incapace di trovare il bandolo della matassa.
Al 32′, su passaggio di Quagliarella, Defrel, complice una deviazione sfortunata di Albiol, segna nuovamente: 2-0.

Napoli ancora intontito e Sampdoria che non smette di pressare fino al 47′ quando l’arbitro fischia la fine del primo tempo.
Durante l’intervallo Ancelotti, sostituisce Insigne con Mertens e Verdi con Ounas.
È una squadra già più attiva, con Ounas che al 50′ per poco non accorcia le distanze; il franco-algerino sarà la spina nel fianco della Samp per tutto il secondo tempo, facendo impazzire coi suoi dribbling tutti i doriani mai riusciti a togliergli la palla.
Nella ripresa è un altro Napoli; prima Milik e poi per due volte Mertens, quasi riescono a segnare.
Al 70′ esce Diawara per Rog.
Al 73′ il colpo di grazia: Quagliarella, che gol normali non sa farne, raccoglie un cross dalla destra ed al volo di tacco beffa Ospina. Da grandissimo signore, Quagliarella, dopo il grandissimo gol, oltre a non esultare, va a scusarsi col portiere abbracciandolo. Rarissimo esempio di stile.
Ormai i partenopei sono impotenti, all’84’ Mertens sbaglia una deviazione sotto porta che avrebbe potuto dare il gol della bandiera.
Il secondo tempo finisce al 93′ col risultato di 3-0.
Una partita bruttissima da parte degli azzurri che, oltre alla solita partenza col freno a mano tirato, non sono riusciti mai ad impensierire seriamente la squadra di Gianpaolo che da un bel po’ ormai meriterebbe una chance in squadre più blasonate.

Al fischio finale sono riapparsi i soloni del calcio; quelli che dopo la partita sanno sempre come avrebbe dovuto essere affrontata prima. Da domenica sera il Napoli è tornata una squadra da 4-5 posto, la rosa inadeguata (ma questo si sapeva da agosto…) ed Ancelotti un pazzo che, non si sa in preda a quale delirio, abbia accettato di allenarla. Questi fenomeni, approfittando della sosta, hanno pane per altri 15 giorni, poi torneranno nei rispettivi sarcofagi…

L’impressione modesta di chi scrive è che il problema sia semplicemente di approccio e di maturità sportiva; i calciatori hanno sottovalutato l’avversario, sopravvalutando, invece, la propria qualità. Purtroppo, contro questo non c’è cambio che tenga. Fosse solo questo non ci sarebbe troppo da allarmarsi, Ancelotti sicuramente saprà raddrizzare la barra.

Altro discorso è il portiere, qui cambi non ce ne sono e, fin quando Meret non sarà arruolabile, i suoi “secondi” sono da brividi. In questo momento è in questo ruolo il reale punto debole del Napoli.

Reina comandava la difesa, aveva carisma ed i piedi di un centrocampista bravo; vederlo in panchina al Milan fa veramente rabbia. Sapere da Natale scorso che non avrebbe rinnovato e non avervi posto rimedio fa ancora più rabbia.

Ad ogni buon conto, lasciamoli lavorare.

Pasquale Rovito

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