Una quadreria nel complesso monumentale di Santa Maria La Nova

Presieduta da Elena Coccia, la commissione Cultura ha discusso oggi del progetto per la realizzazione di una quadreria presso il complesso monumentale di Santa Maria La Nova, sede della Città Metropolitana di Napoli. Sono intervenuti Andrea Nastri del servizio Programma Unesco e Valorizzazione città storica, Paola Costa, coordinatrice dell’area Patrimonio culturale della Città metropolitana, Paola Rotella e Francesco Mari del settore Cultura della Città Metropolitana, il preside dell’Accademia di Belle Arti, Giuseppe Gaeta, e la storica dell’arte Isabella Valente dell’Università di Napoli Federico II.

Seicento quadri dell’Ottocento napoletano, e alcune sculture, di proprietà della ex Provincia di Napoli, sono uno straordinario e immenso patrimonio da restituire alla fruizione del pubblico, ha spiegato la presidente Coccia, un tesoro che una delibera della Città Metropolitana del luglio 2018 mette al centro del progetto di una Pinacoteca da sistemare nel convento di Santa Maria La Nova presso la quale a breve inizieranno i lavori di riqualificazione nell’ambito del Grande Progetto per il Centro storico sito Unesco. Da questa premessa, la riunione di questa mattina che ha messo a confronto, con il servizio responsabile del progetto centro storico Unesco, i funzionari e dirigenti dell’ente metropolitano e i professori che per l’Accademia di belle Arti e per l’Università Federico II di Napoli già lavorano da due anni, grazie ad un protocollo, al progetto di una fruizione pubblica di questo patrimonio al momento custodito in un caveau del palazzo della Città metropolitana di piazza Matteotti.

Si è discusso innanzitutto della destinazione finale della raccolta di opere, che sarà uno spazio del primo piano dell’edificio di Santa Maria La Nova che presto, ha assicurato la dottoressa Costa della Città Metropolitana, sarà lasciato libero dall’Arpac che lo occupa a seguito di una permuta con altro immobile metropolitano. Proprio il chiostro di Santa Maria La Nova, a breve, come ha spiegato l’architetto Nastri, vedrà la definizione della gara per il progetto esecutivo di riqualificazione e per la creazione del Museo dei Pupi inserito nel grande Progetto Centro Storico che destina a questo lavoro 1 milione e 200mila euro.

Nel frattempo, però, la commissione ha discusso dell’obiettivo di rendere già fruibile, almeno parzialmente, una parte di questo patrimonio, e di farlo secondo le linee guida dell’accordo tra Città metropolitana, Accademia delle Belle Arti e il distretto per l’alta tecnologia dei beni culturali dell’Università. Come ha infatti spiegato la professoressa Valente, il progetto mette insieme la competenza degli storici dell’arte e quella dei restauratori, secondo le più moderne concezioni, annettendo alle esposizioni anche laboratori di restauro, attività per la quale, come ha spiegato il professor Gaeta, l’Accademia di Napoli gode del riconoscimento del Ministero dei Beni Culturali.

L’idea, per rendere già fruibile per il pubblico, almeno parzialmente, questo patrimonio è quella di organizzare delle mostre, in piazza Matteotti, di quadri di volta in volta restaurati facendo accompagnare le mostre da una documentazione visiva del restauro e da una schedatura scientifica delle opere, alla base di cataloghi dedicati. Rispondendo alle domande fatte dai molti consiglieri intervenuti – Coppeto di Sinistra Napoli in Comune a Sinistra, Matano del Movimento 5 Stelle, Guangi di Forza Italia, Quaglietta del Partito Democratico, Solombrino di Ce Simme Sfasteriate – la presidente Coccia ha anche spiegato che nel prossimo bilancio della Città Metropolitana sono già previste somme per il restauro del tetto del complesso di Santa Maria La Nova e per la riqualificazione delle sale del primo piano che potranno ospitare, nel cuore del centro Storico, la Pinacoteca della Città metropolitana.

Pasquale Rovito

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