
L’autismo è un disturbo dello sviluppo nervoso molto complesso. Si manifesta prima dei tre anni di età e poi subisce scarse modifiche. Per fare una diagnosi di autismo bisogna basarsi su tre sintomi fondamentali:
- capacità ridotta di interpretare le emozioni e le intenzioni degli altri
- preoccupazione specifica per certi temi o attività
- capacità ridotta di interazione sociale e di comunicazione
Esistono, oltre a questi tre sintomi, altre caratteristiche comuni che possono non presentarsi in tutti i casi. Ad esempio, circa il 75 % di soggetti autistici sono maschi, il 75 % soffre di ritardi mentali e il 35 % soffre di epilessia.
La sindrome autistica è molto difficile da curare, anche se la terapia intensiva può migliorare la vita di molti pazienti. Nonostante le cure, è molto difficile che un soggetto autistico riesca a vivere in modo autonomo. Il problema più grande sta nella difficoltà nel valutare i sentimenti e le motivazioni degli altri, nella scarsa capacità di comunicazione.
L’autismo ha tratti eterogenei e gli scienziati ne studiano le diverse caratteristiche. In questo disturbo dello sviluppo nervoso alcune capacità rimangono normali o addirittura superiori, mentre altre sono gravemente alterate.
Non tutti i soggetti autistici manifestano lo stesso livello di deficit e questa eterogeneità ha portato gli scienziati a dedicarsi in maniera particolare a questo disturbo.
Dagli studi condotti, è emerso che nella maggior parte degli autistici, anche in quelli gravemente ritardati, rimangono buone alcune capacità, come ad esempio:
- imparare a memoria
- completare puzzle
- capacità artistiche e musicali
Molti autistici presentano una ricchezza di vocabolario, sono bravi nello spelling etc. ma hanno, ad esempio, difficoltà nell’usare l’intonazione adatta per comunicare un’emozione, per coordinare lo sguardo e l’espressione facciale.
Esistono addirittura casi di autistici definiti “sapienti”, i quali manifestano capacità artistiche e cognitive davvero sorprendenti, nonostante i gravi deficit presenti.
Basi nervose dell’autismo
Varie linee di ricerche dimostrano che l’autismo è determinato da fattori genetici. E’ stato scoperto che esiste una certa familiarità per l’autismo. Molti studi hanno dimostrato che lo sviluppo di questo disturbo è altamente correlato nei gemelli monozigoti: se uno dei gemelli viene diagnosticato come autistico, l’altro gemello ha il 60 % di probabilità di avere la stessa diagnosi.
In alcuni casi si riscontrano anche dei veri e propri danni al cervello. Si osservano spesso lesioni al cervelletto e in parti del cervello ad esso collegate.
Molti filoni di ricerca, inoltre, suggeriscono che l’autismo è provocato da un’azione dei geni che interagisce con l’ambiente.
Negli anni 60 l’utilizzo di un particolare farmaco per la nausea gravidica, il “Talidomide”, ha provocato un’epidemia di malformazioni, le quali aumentavano molto la probabilità che i bambini nascessero con una sindrome autistica.
Altre caratteristiche dell’autismo
L’autismo, dunque, non è timidezza o un semplice blocco psicologico, ma è una vera e propria sindrome che può rendere molto difficile l’autonomia di vita dei soggetti che ne sono colpiti. Sono, infatti, altamente compromesse le capacità sociali e anche gli interessi risultano ristretti e ripetitivi, con gravi conseguenze sul comportamento e sull’adattamento.
Alcune manifestazioni tipiche di bambini colpiti da questo disturbo sono: continua…
Dott.ssa Silvana Santospirito
Educatrice
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