INTEGRALE: ATTENZIONE ALLA FRODE!

Introdurre i cereali integrali nella propria alimentazione è cosa sana, buona e giusta, e di motivazioni valide ed interessanti ce ne sono svariate, come chiarito in un precedente articolo.

Tuttavia, è necessario prestare un’accurata attenzione alla scelta ed acquisto dei prodotti “integrali” per verificare che realmente siano tali evitando, così, di incorrere in una frode bella e buona.

Il problema sussiste nel fatto che non è presente una legislatura ben definita in merito all’etichettatura dei prodotti, per cui, ciò che noi acquistiamo come “integrale” in realtà non lo è propriamente.

Tutto questo è perfettamente legale perché la legge n.187 del 9 febbraio 2001 stabilisce che “una farina può definirsi integrale quando il tasso di ceneri (minerali) è compreso tra 1,30 e 1,70 su cento parti di sostanza secca”, pertanto, si può etichettare come integrale anche un prodotto realizzato con farina raffinata a cui è stata aggiunta successivamente della crusca per renderla più scura.

Ed è ciò che accade per la maggior parte delle farine “integrali” e dei prodotti “integrali” in commercio!

Il rischio dei “finti prodotti integrali” è anche più elevato in quanto la presenza di crusca fa sì che, assumendone in quantità elevate, inconsapevolmente, si riduce l’assorbimento di ferro e calcio, elementi preziosissimi per il nostro organismo.

Inoltre, un consumo eccessivo di crusca, con buone probabilità, potrebbe divenire irritante per l’intestino e nel tempo renderlo anche meno “reattivo”. Insomma, prima il danno e poi la beffa!

Ma come difendersi dalla frode???

Uno dei primi e più validi consigli è quello di far attenzione all’etichetta degli ingredienti,  dove deve essere  specificato che sia farina 100% integrale e non con aggiunta di crusca o cruschello.

Inoltre, gli ingredienti vanno riportati in ordine decrescente di quantità, quindi, se la farina integrale non è tra i primi ingredienti elencati, non è un buon indizio.

Esistono altri elementi indicativi che possono facilitare in tal senso, pur non essendo prove inconfutabili.

Innanzitutto la data di scadenza, e quindi il tempo di conservazione, che è sicuramente più breve rispetto ai prodotti raffinati.

Poi il colore, che non deve essere né bianco né con dei puntini più scuri, che indicherebbe proprio la presenza delle ceneri mescolate alla farina raffinata; il colore deve essere invece uniformemente scuro. Tuttavia, anche qui il rischio di frode è elevato a causa dell’utilizzo di coloranti alimentari (tipo caramello o melassa).

Se si tratta poi di farina lo si potrebbe capire dal tatto al quale deve risultare simile alla sabbia ed inoltre risultare assolutamente non collosa all’impasto.

In realtà in commercio è difficile trovare prodotti assolutamente integrali.

Il consiglio, oltre a prestare attenzione ai fattori sopraelencati, primo fra tutti l’etichetta, è quello di optare per negozi di alimenti naturali rispetto ai supermercati, di rivolgersi ad un commerciante di fiducia, di acquistare possibilmente le farine direttamente da qualche sito agricolo di fiducia ed infine, per chi ha tempo e passione, la possibilità di valutare di fabbricare “home made” alcuni di questi prodotti, come ad esempio il pane.

Il cibo rappresenta il vostro nutrimento: sceglietelo con cura, attenzione e consapevolezza!

Dott.ssa Erika De Meo
Naturopata, Erborista,
Terapeuta olistica ad indirizzo psicosomatico e bioenergetico
erikademeo@rocketmail.com

 

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