L’Ultimo Decamerone

È in scena al Teatro Bellini di Napoli, da martedì 10 aprile a domenica 6 maggio, L’ultimo Decamerone.

Una collaborazione tra la Fondazione Teatro di San Carlo e la Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini.

Pièce con i testi di Stefano Massini e diretta da Gabriele Russo.

Il Decamerone di Boccaccio è svincolato dal mondo filologico per approdare nel mondo moderno; non è la solita rappresentazione dell’opera boccacciana. Le novelle vivono tutte in un’unica scena, narrate dalle sette attrici eternamente presenti.

Sette attrici che incarnano a pieno i sette personaggi femminili del classico Decamerone; sette protagoniste del teatro contemporaneo, ma anche e soprattutto sette donne delle nostra epoca.

Della figura maschile, degli uomini, compare in maniera consistente, solo e soltanto la quasi totale assenza.

L’unica presenza maschile è quella del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo.

ph Mario Spada

Particolare è il sodalizio che si è creato tra il teatro e la danza. L’intero Corpo di Ballo è un vero e proprio personaggio, pronto anch’esso a narrare sentimenti.

La parola chiave è narrare. Una narrazione che, come un pendolo tra le mani di una protagonista, oscilla tra il tempo della scena e la vita delle attrici stesse.

Proprio il continuo oscillare permette al pubblico una profonda riflessione: il bisogno di umanità.

Si percepisce il messaggio che nella società 3.0, caratterizzata dalla peste dei social network, c’è estrema necessità di sentimenti. Come viverli e riviverli se non tramite la narrazione?

Anche i costumi seguono il ritmo del pendolo e riescono a rappresentare precisamente la donna, l’attrice e il personaggio. Inizialmente le sette donne sembrano non aver costumi, vestite nella maniera più essenziale possibile, ma con l’evolversi della narrazione ogni attrice, in maniera quasi naturale, con un semplice accessorio, acquisisce il costume più adatto al proprio personaggio.

La scena definitiva, precaria e dinamica allo stesso tempo, con il gioco di luci, rende molto bene l’idea di rifugio, che a tratti è interpretato come trappola.

L’ultimo Decamerone è un’opera teatrale che partendo dalla classicità recupera il moderno.

Marina Palumbo

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