LA CITTA POSSIBILE

Uno sguardo riflessivo può trovare motivo di appalesarsi di fronte alle magnifiche bellezze, storiche, naturali ed artistiche di Napoli, oppure nel dover con amarezza passeggiare su strade sporche, spesso piene di cumuli di spazzatura, oppure segnate da degrado, emarginazione e malaffare .

Ci chiediamo perché non si riesca a liberare Napoli da quel retroterra da corte dei miracoli, da luogo dove la rivoluzione copernicana sembra sempre sul punto di affermarsi finalmente, senza poi che ciò avvenga 

Eppure, sarebbe diritto di questo popolo di essere aiutato a vivere in un quadro di regole chiare, che coniughino la civile convivenza, diano certezza all’economia e costruiscano un Welfare capace di sfuggire all’assistenzialismo per divenire, invece, l’antidoto con il quale combattere povertà ed emarginazione.

Non è questa una questione nata in questi anni, ha radici profonde che, alla fine, hanno impoverito ogni dibattito sottraendolo dalla realtà e dalla sua stessa radice culturale.

Infatti, per poter ridare forza al popolo napoletano di credere in una possibilità di cambiamento, di rinsaldare il rapporto con le istituzioni, di trovare le ragioni per amare la città attraverso il rispetto della stessa, bisogna fare atti concreti. Questi, però, necessitano di idee, di luoghi di confronto, di una visione complessiva della città, di scelte che guardino alla comunità in tutte le sue articolazioni, che curino il presente opzionando in positivo il futuro .Comprendo, tutto può sembrare un ulteriore inutile sforzo lessicale, poiché nulla cambierà.

Una “nottata” che non vuole passare e che così non ci restituirà mai l’alba con la guarigione della bambina ( parte finale di Napoli Milionaria).

Eppure, questa lunga notte potrebbe passare, se al populismo, al vivere alla giornata, al giustificazionismo del sopruso e della illegalità, si sostituisse la Politica, quella capace di costruire un quadro di regole e valori , vero volano di sviluppo sociale ed economico. Partire dalla cura delle strade, dalla loro pulizia, dall’ illuminazione, dalla manutenzione del verde come degli edifici, da una pubblica amministrazione che non sia un inutile e dannoso elemento di complicazione della vita di imprese e cittadini.

Basterebbe poco per avere un progetto serio per la città, basterebbe mettere in sinergia le migliori risorse professionali, avere tempi certi nei cantieri, agevolare gli investimenti con poche ma chiare regole, combattere il lavoro nero, dare dignità  al mondo del lavoro, avere una pubblica amministrazione efficiente.

Non è scritto nella pietra che Napoli debba essere zavorrata dal pus del malaffare e della delinquenza. Bisogna combattere questa degenerazione con ogni mezzo, con leggi cogenti, con donne e uomini che non siano assoggettabili a mondi infetti. Su questo, su una rinnovata coscienza popolare sarà  possibile chiedere allo Stato di fare appieno la sua parte, con investimenti economici, Infrastrutturali e sociali. Quindi, una città diversa è possibile ed è indispensabile da costruire in particolare per i giovani, per la storia e la cultura che ha attraversato Napoli con la presenza di figure di primissimo piano in tutte le arti, la filosofia, la drammaturgia, il teatro.

Bisogna avere la forza di imporre, con gli strumenti della Democrazia, anche decisioni difficili, ma che offrano la cura definitiva ai mali della città. Una realtà che guarda alle grandi capitali europee, non è possibile, ad esempio, che non abbia un ciclo dei rifiuti È un fallimento di tutti, è un dramma mai risolto che ha avvelenato le colture, i terreni e la vita di tantissime persone 

Ecco, trattare temi concreti, dare soluzioni può anche non portare al consenso immediato porta, però, alla vera finalità della politica che non è la ricerca del consenso, ma raggiungere il bene comune e attraverso esso registrare il gradimento dei cittadini.

Finché pensiamo che sia utopia, che sia tutto inutile, saremo i primi responsabili di aver costruito una città invivibile e cialtrona.”

 

ALBERTO FORTE 

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