PMI e ASSICURAZIONE

Lo sapevate che le piccole e medie aziende, le PMI italiane, soffrono di una poco sana attenzione al rischio aziendale e, allo stesso tempo, sono refrattarie agli asset assicurativi?

Probabilmente pensano quindi che a loro, non possa mai capitare un incendio, una esplosione, l’infortunio di un dipendente, oppure che la grande mano della natura nemmeno li sfiorerebbe se un grande evento catastrofale (alluvione/terremoto), dovesse colpire la loro regione di appartenenza.

Quante sono le aziende che, invece, comprendono l’importanza FONDAMENTALE del poter spostare ad una azienda assicurativa o ad un istituto di credito i rischi sopracitati? Si tratta di appena l’1,50% su 5000 (osservatorio assicurativo gruppo Nsa – dato al 2017) aziende contattate sul nostro territorio. Tra queste 5000, il 30% aveva anche già subito un sinistro!

Eppure le imprese più assicurate, che hanno maggior attenzione alle coperture attivate, hanno la possibilità di un migliore e più rapido accesso al credito, sia dal punto di vista delle cifre ottenibili che da quello delle condizioni e delle tempistiche del finanziamento, fino ad arrivare al numero di istituti disposti a concederlo. Sette sono i settori di attività in cui rientrano le PMI: Commercio, Alberghi e ristoranti, Turismo, Trasporti, Edilizia, Manifattura, Agricoltura e Altri servizi.

CHE COSA POTREBBE VERIFICARSI?

Gli eventi prima accennati, potrebbero creare 2 tipi di danni: diretto, ad esempio, con macchinari bruciati, operai intossicati ecc. e, ancora più temibile, indiretto, che si esplicherebbe ad esempio, con un fermo attività per diversi giorni o con una tempistica di filiera non rispettata, ecc. insomma con una perdita di denaro.

COSA SI PUO’ FARE?

Quali sono le possibilità che una azienda ha oggi nei confronti di casi di questo genere? La prima, è quella di assumersi il rischio in proprio. Una vera e propria follia, che al minimo evento (ad esempio un dipendente che, per cause di lavoro, subisce una lesione personale o peggio, un decesso), porterebbe probabilmente l’azienda stessa alla bancarotta. Un’altra è di ridurre le possibilità dell’evento, proteggendosi (mura tagliafuoco, materiali ignifughi, ecc.), oppure facendo prevenzione (porte allarmate, impianti antifumo/antirapina, manutenzione macchinari, ecc.). La cosa migliore da fare, sarebbe quella di assicurare il rischio, operando un trasferimento dello stesso ad altri (compagnia di assicurazioni). In questa visione, potrebbe essere il caso di assumere parzialmente il rischio (effetto praticato dalle compagnie tradizionali con le franchigie, gli scoperti ecc.), operazione che consente di avere un premio (il costo della polizza) assicurativo, più “leggero”.

IL KEY-MAN

Nella sezione “danni alle persone”, c’è una voce assicurativa molto interessante per le aziende, purtroppo poco utilizzata dalle pmi nostrane, la polizza Key-Man. Il Key-Man è una persona che risulta essere fondamentale per i risultati dell’impresa (penso ad uno dei soci, ad un grosso detentore portafoglio clienti, ad un manager, ad un tecnico insostituibile, ecc.). La perdita permanente o temporanea di una tra queste figure è colmabile con una di queste polizze. Una copertura assicurativa, che in genere è una polizza temporanea caso morte e/o da invalidità totale e permanente e/o una polizza malattie, con l’impresa che sarà dapprima contraente del prodotto (con l’uomo-chiave assicurato) e poi  beneficiaria della prestazione della copertura.

In buona sostanza, un’azienda che oggi pensa all’imponderabile è sicuramente una azienda che guarda al futuro della propria attività.

Dott. Arnaldo Laghi
Consulente Assicurativo
laghiassicurazioni@gmail.com

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